mercoledì 20 ottobre 2010

Inizia il nuovo corso

Siamo nel 2010. Siamo in ottobre e inizia un nuovo corso.
Ogni tema trattato e ogni argomento rpesenta una sua complessità. Il modo con cui appare per il docente è diverso a quello in cui si concretizza nelle vostre menti.
Lo spazio di questo blog va utilizzato per esprimere dubbi e non comprensioni.
Potete inserire anche messaggi anonimi, con un minimo di responsabilità.
Chiedere chiarimenti e esprimere dubbi.
A voi la parola.

30 commenti:

  1. Ascoltando la registrazione della prima lezione e gli audio del primo link di approfondimento non sono certa di aver ben compreso la differenza tra Pedagogia e Didattica.
    Mi è chiara la loro complementarietà all'interno del "nucleo" denominato scienze dell'educazione, ma è giusto dire che la Pedagogia è lo studio delle pratiche educative (considerati gli aspetti sociologici, psicologici, ecc...) e che la Didattica è lo studio di come supportare tali pratiche per renderle efficaci?
    Grazie
    Rosalba Santarelli

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  2. Ciao Rosalba,
    direi piuttosto che la pedagogia si occupa di definire gli orizzonti di senso all'interno dei quali situare l'azione didattica. Per orizzonti di senso si intendono principalmente la sfera di sviluppo della persona, ovvero la dimensione dell'autonomia, della libertà, della responsabilità, dell'identità, le quali coinvolgono necessariamente l'altra faccia della medaglia che è la sfera della socialità, di cui una delle prime realizzazioni è la realtà di classe.
    La didattica fornisce gli strumenti per analizzare i contesti e costruire, a partire da essi, percorsi non tanto che permettano di realizzare queste dimensioni, le quali in quanto tali non hanno una forma e una definizione precise e attuabili,quanto piuttosto che siano in coerenza con esse.
    Per realizzare tale coerenza la didattica ha bisogno del supporto delle altre scienze dell'educazione, le quali forniscono ulteriori strumenti per l'analisi dei contesti e dei soggetti che vi fanno parte (sociologia dell'educaz., psicologia dell'educazione, etnografia), ma anche per la costruzione stessa dei percorsi (epistemologia delle discipline, le scienze precedentemente citate e altre ancora).
    Ljuba

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  3. Dico anche io qualcosa. Concordo totalmente con quanto detto da Ljuba.
    Vorrei aggiungere solo che la didattica ha a che fare con l'insegnamento. La pedagogia invece studia la persona, come essa si trasforma nei processi educativi, quali traiettorie percorre.
    Detto questo, risulta spesso difficile distinguere con precisione scienze che sono molto vicine e sono linfa l'una per l'altra. Per fare didattica occorre conoscere le finalità pedagogiche. Per la pedagogia occorre sapere la sostenibilità di alcuni processi.
    Forse alcune distinzioni andrebbero viste con una certa leggerezza e forse alcune distinzioni sono più frutto dell'approccio disciplinare, non del tutto giustificabili in un approccio complesso e olistico.

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  4. Rileggendo gli appunti della seconda lezione, mi sono accorta dell'utilizzo di due parole, di cui però non ho compreso il significato, e cioè: "scaffolding" e "fading". Che cosa significano?

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  5. Se non sbaglio, "scaffolding" è stato utilizzato da Bruner e significa letteralmente "impalcatura".
    L'adulto assume questo ruolo nei confronti del bambino in modo da rendere la relazione tra loro significativa e permettere il pieno sviluppo dell'identità.
    "Fading" non lo conosco... ma dove l'hai trovato?Sei frequentante e ti riferisci agli appunti presi a lezione?

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  6. Li ho usati io a lezione.
    Per scaffolding la definizione data da Rosalba è ok. E' il supporto che i docenti danno, l'impalcatura (traduzione letterale) che permette di creare lo spazio di sicurezza in cui il nuovo arrivato può apprendere. Ma va sempre connesso a fading (letteralmente affievolire: si usa per descrivere nelle registrazioni delle canzoni come sfuma il suono alla fine). Il docente deve sempre dare supporto ma anche man mano allontanarsi, diminuirlo per favorire l'autonomia dello studente. Spazio di libertà, ma protetto.
    A lezione ho fatto questo esempio: per aiutare i bambini a camminare da soli non serve dare le indicazioni teoriche (a 9 mesi) su come si mettono i piedi uno dopo l'altro e neanche dare la mano e sostenere. Spesso occorre essere vicini con le braccia, circondare il bimbo senza sostenere e toccare ma pronti ad intervenire se il bimbo perde l'equilibrio. dare sicurezza a lui di provare. Poi man mano la posizione delle braccia si allontana in modo che il bimbo si responsabilizzi. Troppo scaffolding deresponsabilizza e non favorisce l'autonomia, troppo fading potrebbe creare paura e insicurezza perchè l'errore potrebbe essere doloroso.
    Diviene essenziale che il docente sappia REGOLARE, FARE REGOLAZIONE TRA QUESTI DUE PROCESSI FORTEMENTE CONNESSI.

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  7. La prima impressione che ho avuto, è che Meirieu abbia scelto ironicamente questo titolo “Frankenstein educatore” per il suo saggio. Egli rigetta l’idea di un sistema educativo finalizzato a “fabbricare” interamente un soggetto e parallelamente anche l’idea di un soggetto che debba subire passivamente l’azione educativa. Tuttavia l’autore prende anche le distanze dall’ideale di una educazione "naturale" di Rousseau, che si basa sul presupposto secondo cui l'uomo nasce buono ed il male scaturisce dalla corruzione della società e da un'educazione non corretta, e quindi se il bambino vive in un ambiente protetto, egli non potrà che sviluppare in modo armonico le sue potenzialità naturali.
    Per Meirieu, l’educazione non è un processo di fabbricazione, ma di costruzione dell’individuo e questo comporta un cambiamento radicale della prospettiva. Se parlo di “fabbricazione” considero il soggetto da educare come se fosse un materiale umano da manipolare. Se parlo di costruzione, il bambino fin dalla più tenera età diventa il soggetto attivo del suo processo educativo capace di costruire se stesso attraverso la relazione con il mondo e le esperienze da cui riceve delle sollecitazioni culturali.
    Mi ha colpito la sua visione olistica della persona umana : ognuno di noi è unico ed irripetibile, ha una storia individuale e rappresenta una promessa per il progresso dell’umanità. Da questa visione dell’uomo scaturisce il ruolo fondamentale dell’apprendimento. Infatti l’apprendimento, inteso come ricostruzione delle conoscenze assimilate, ha come fine quello di realizzare il progetto di vita del soggetto stesso. Di conseguenza anche la pedagogia non è semplicemente lo studio dei processi che l’uomo mette in atto per crescere, ma è un progetto ed una speranza attiva, che si traduce in azione educativa. Quindi l’educatore ha il compito di motivare il soggetto ad imparare, di favorire l’apprendimento al fine di raggiungere il traguardo dell’autonomia.
    Non posso che condividere le finalità di un’azione educativa così come impostata da Meirieu . L’unico dubbio che ho, è che se è veramente possibile attribuire all’educazione questa finalità esistenziale oppure si tratta di utopia? Partendo da esperienze personali, penso che oggi è alquanto difficile educare una persona in maniera univoca condividendo una finalità in comune perché le istituzioni educative hanno difficoltà a dialogare e collaborare fra loro e quindi un individuo nel corso della sua vita rischia di essere educato in modo differente a seconda dell’educatore ( genitori, scuola, extrascuola ) e dei modelli educativi.
    Loredana De Santis (SEF)

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  8. perdonate la mia ignoranza, ma proprio non riesco a capire i 3 domini del dispositivo...anche essendo presente a lezione il libro mi resta difficile.QuALCUNO PUò DARMI UNA MANO???

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  9. Il termine dispositivo ha diverse interpretazioni in funzione della prospettiva da cui si esamina e del dominio in cui ci si pone.
    Dal punto di vista pedagogico "la clinica della formazione propone l‟organizzazione di dispostivi che hanno come output finale la costruzione del “dispositivo del sé”, ovvero la costruzione intenzionale di un progetto di libertà e di autoregolazione all‟interno di sistemi". E' quindi uno spazio-tempo della persona.
    Per comprendere il termine dal punto di vista tecnologico pensa al signficato che assume il termine dispositivo nel linguaggio comune.
    Da un punto di vista didattico è lo spazio-tempo predisposto dal docente sempre con un'ottica sistemica (di questo parleremo nella prossima lezione).
    Ho semplificato, forse troppo con il rischio di essere riduttivo. Se ci sono dubbi, chiedetemi a lezione. Non nascondo che il concetto ha una sua complessità.

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  10. PER LOREDANA:
    Concordo in massima parte. Un punto. Quando dici che Meirieu critica anche l'approccio "lassista" (come d'altro canto troviamo in Dewey) evidenzia il ruolo dell'insegnamento e dello scaffolding necessario. Vedere anche il concetto di Zona di sviluppo prossimale in Vygotskij.
    In altri termini come supportare a trovare la propria traiettoria.

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  11. che ne pensate invece della prima parte del programma ....?? mi sembra un pò insida gli schemi sn molto sintetici,nn ho capito se dobbiamo fare delle ricerche o c'è altro materiale x studiare, qualcuno di voi lo sa??

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  12. Ciao a tutti posso chidervi se vi è chiaro il 7 punto della rivoluzione copernicana??? e poi come si fa ad inserire nei commenti il nome ...xkè mi chiede l'url ma nn so cosa sia..

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  13. Salve, mi chiamo Sonia e frequento il corso di laurea online della facoltà di scienze dell’educazione e della formazione.
    Premetto che, essendo in possesso di una maturità ad indirizzo commerciale, mi accosto per la prima volta a materie lontane dal mio percorso di studi;mi trovo quindi ad affrontare concetti nuovi che a volte faccio un po’ fatica a capire.
    Approfitto perciò volentieri di questo blog per chiarire alcuni miei dubbi.
    Nel libro di Meirieu si definisce il significato di “orizzontabilità vivibile” e di “verticalità significativa”.
    Quando si parla di “orizzontabilità vivibile” si intendono quegli “spazi di sicurezza” nei quali ogni soggetto, senza provare timore per gli eventuali errori affronta situazioni nuove con curiosità e la serenità di chi sa che non ci sarà un giudizio.
    I miei dubbi sono sulla “verticalità significativa”. Nello specifico, quando si parla di “questioni vive in grado di attribuirvi significato”, si vuole intendere che le proposte di apprendimento devono partire dall’interesse e dai bisogni del bambino e che le attività devono prendere spunto da quelle situazioni che egli vive quotidianamente? Potreste farmi un esempio pratico?

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  14. Ciao sono Rosa Carlucci mamma di due bambini adottati. Leggendo Frankenstein educatore (un essere ci resiste), mi trovo daccordo sul fatto che i bambini non sono degli oggetti che vengono costruiti a soddisfare il nostro gusto ma di accogliere il nuovo arrivato come un soggetto che nello stesso tempo appartiene ad una storia.

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  15. Ciao Sonia t capisco non deve essere facile cmq posso provare a semplificarti il concetto VERTICABILITà SIGNIFICATIVA vuol dire trovare un senso alle conoscenze, darle vita. Non si tratta sl di apprendere saperi spendibili nel quotidiano (imparo l'inglese xkè mi devo trasverire e ho necessità di comunicare: UTILITà)quindi la possibilita di risolvere qualcosa nel'immediato presente;un'altro è darle un senso, vedere la realtà da una una prospettiva( imparo l'inglese x entrare in un altra cultura).Ciò è reso possibile dal fatto che ci poniamo interrogativi al quale vorremmmo trovare una risposta ,a loro volta gli interrogativi nascono dalla curiosità che deve giungere ad un livello ottimare: cioè nn deve essere ne troppo vicino alle conoscenze già possedute xkè poterebbe alla noia, ne troppo lontano xkè porterebbe ad allontanare la conoscenza.c'è bisogno di creare dei ponti tra ciò ke già si sa e ciò ke si vuole sapere. spero di esserti stata d'aiuto e di nn aver commesso errori il professore mi aiuterà in questo
    scusate ma non riesco ad inserire il nome
    luigia nenna SED

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  16. Io vorrei lasciare alcune riflessioni scaturite dalla lettura del secondo capitolo del testo di Meirieu, nello specifico prendere in esame il punto”ogni insegnamento è chimera, ovvero come uscire…”dove la terza esigenza della rivoluzione copernicana, secondo l’autore, consisterebbe nella capacità di superamento di quella meccanicità, presente nella trasmissione dei saperi concepita come duplicazione di un identico.
    Meirieu indica come correttivo di tale meccanismo una ricostruzione di saperi e conoscenze che non si limiti ad essere trasmissione meccanica, ma strumento di un progetto didattico, che cogliendo gli aspetti essenziali per uno sviluppo autonomo dell’allievo, leghi l’esperienza e la propria storia di insegnante con la storia di ogni alunno, portato del proprio periodo storico.
    Ritrovo dunque in questi punti del testo ciò che ci è stato illustrato essere fondamentale nella didattica e nel compito del docente: “la continua ricostruzione epistemologica della disciplina”ed
    un altro rimando che non so sia corretto: quello che la psicologia cognitivista, definisce apprendimento meccanico e apprendimento significativo; in particolare penso al meccanismo di assimilazione nozionistica di materiali e nozioni non strutturati tra di loro da parte del discente (Ausurbel) e alle caratteristiche dell’apprendimento significativo basato sull’esperienza e capace di attivare i veri interessi dell’allievo…quella che a mio parere si inserirebbe pienamente nella via proposta dall’autore, quella del come”uscire dalla magica illusione della trasmissione”.
    Michelini Romina

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  17. vorrei avere un chiarimento sullo schema inerente a mialaret che troviamo nel sito poichè nn mi è molto chiaro...forse perchè non sono brava con le cose schematiche...e inoltre volevo sapere se per la prova parziale del 23 Novembre è necessario studiare anche tutte le inerenti registrazioni.....grazie...

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  18. Ho inserito al proposito un post dal titolo scienze dell'educazione.

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  19. alla domanda: quale ruolo oggi hanno le singole scienze dell educazione? ..è giusto dire che essendo autonome ma complementari tra loro, interagiscono meglio, più dettagliatamente allo studio dell'uomo, considerato essere complesso non in grado di essere studiato da un solo tipo di scienza.. ? GRAZIE!

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  20. Ho trovato molto difficili le domande poste sul blog per quanto riguarda la prima parte sulle scienze dell'educazione. Non riesco a rispondere a questa domanda: che significa dire che oggi esistono le scienze dell'educazione?? In particolare, che ruolo ha la didattica??

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  21. Vorrei un chiarimento:il dispositivo va sempre analizzato da un punto di vista pedagogico,tecnico e didattico?oppure si può costruire un dispositivo per ciascuno di questi domini? ed il triangolo si può applicare a tutti i dispositivi o solo a quelli di tipo didattico?

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  22. alla domanda: quale ruolo oggi hanno le singole scienze dell educazione? ..è giusto dire che essendo autonome ma complementari tra loro, interagiscono meglio, più dettagliatamente allo studio dell'uomo, considerato essere complesso non in grado di essere studiato da un solo tipo di scienza.. ? GRAZIE!

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  23. Ad HeLpPp (doppia domanda): osservazione molto profonda; la complessità attuale può essere analizzata non con una sola prospettiva ma con un approccio sinergico e interattivo.
    Per Anonimo (dispostivo). Il triangolo analizza solo i dispostivi didattici. le tre prospettive sono valide per tutti i dispostivi.
    Per anonimo (SdEducazione) ho risposto nell'apposito filo e con un'apposita pagina in wiki.

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  24. Qualcuni mi spiega il significato del termine dominio in relazione al dispositivo? Cosa significa che assume significati diversi in relazione al dominio in cui ci si pone? Su questo punto ho un pò di confusione...grazie

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  25. buongiorno, avrei alcune domande da fare.
    riguardo la prova svolta il 23 vorrei sapere come avviene la valutazione in quanto il punteggio massimo era 23. la sufficienza a quanto corrisponde? e inoltre chi corregge queste prove?
    invece per la prova sulla valutazione dobbiamo studiare solo le slide usate a lezione, o anke parte del libro valutazione come formazione?? grazie buongiorno!!

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  26. nell'ultima lezione sulla valutazione non mi sembra si sia parlato di AUTOVALUTAZIONE come scritto nel programma sul blog. mi sbaglio o ricordo bene? grazie, Federica.

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  27. i risultati dei parziali quando li sapremo? verranno pubblicati in bacheca o nel suo sito? altra curiosità: potrei sapere tutte le date disponibili x l'orale? Grazie!

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  28. Rispondo alle ultime tre domande. Il punteggio massimo è 23 e l'ammissione alla seconda prova è 10. Per essere ammessi all'orale occorre acquisire almeno 16 punti. L'ammissione all'orale non indica la sicura promozione. Le prove sono corrette da una commissione di almeno due persone una delle quali è sempre il sottoscritto. Per la prova di valutazione occorre studiare anche el apgine indicate nel sito. Di autovalutazione si parlerà nella prossima lezione. le date die same sono indicate nel sito di Facoltà.

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  29. Chiedo un chiarimento sulla valutazione relativa.
    grazie.

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  30. ci potrebbe illustrare qualche prototipo di traccia x la seconda prova? la terza prova inerente al nido per SEF in che data si farà? GRAZIE!

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