Penso che uno degli obiettivi che si era posta l'insegnante era quello di vedere come i bambini risolvevano i diversi problemi che incontravano nella costruzione dell'abaco rispettando ovviamente le consegne organizzative e le idee che proponevano gli altri. Come finalità ci potrebbe essere l'acquisizione della responsabilità (rispettando il proprio ruolo e quello degli altri) e di uno spirito critico: problematizzare. I bambini riescono a capire qual è strategia risolutiva più adatta.
Qui non si parla di abaco. Di abaco si parlava nel video presentato in classe e linkato nella pagina di didattica10 do pbworks. Io sento abbastanza bene l'audio.
Mi scusi professore, ma io ho trovato particolare difficoltà nel distinguere gli obiettivi dalle finalità. Quello che penso di aver capito è che la finalità è uno scopo ultimo, che viene raggiunto, durante il percorso, attraverso una serie di obiettivi. Premesso questo, cerco comunque di provare a rispondere alla sua richiesta a proposito del video linkato qua sopra. Secondo me, la finalità che si è posta la maestra, è stata quella di avvicinare i bambini al modo di pensare filosofico. Gli obiettivi erano costituiti dalle varie domande, alle quali i bambini provavano a dare risposte.
Non è corretto parlare di finalità come macro obiettivo. In effetti possono esserci degli obiettivi micro e obiettivi macro, ma sono sempre obiettivi. Le finalità sono una cosa diversa. Le consiglio di studiare le pagine del testo segnalate in cui si parla di finalità (pag. 161). Nell'analisi del video tenga presente che non vi è una sola finalità.
Secondo me le finalità del video sono diverse: - formare un gruppo classe,in cui tutti i bambini si danno una mano a vicenda; -deliare i ruoli dei singoli soggetti, creare uno spazio individuale e differenziarlo da quello colletivo, quindi aquistare responsabilità; - sviluppare creatività perchè i bambini non come costruire un abaco,ma inventano un modo x rappresentarlo; -sviluppare capacità cognitive per riuscire a superere gli ostacoli, i problemi che si incontrano ; -creare una modalità per avvicinare i bambini a quella materia tanto odiata, ritrovare gli interrogativi di fondo. Attedo correzzioni, stimo moltissimo il suo lavoro e colgo l'occasione per approfondere le mie conoscenze.
Nel video/dispositivo "Filosofare nella primaria" ho individuato essere finalità lo Sviluppo dell'autonoma identità del bambino che è chiamato dapprima singolarmente a rispondere ad alcune questioni definite "filosofiche", ed ad attivare la ricerca di percorsi alternativi (ogni bambino vuol fornire il proprio punto di vista e si discosta quasi sempre da ciò che ha affermato precedentemente un compagno)e quindi anche la finalità dell' educazione alla libertà di pensiero, parola, di costruzione di discorsi attraverso la riflessione sul proprio vissuto di bambino che diventa e si sente protagonista della propria crescita.Sono prodotte così esperienze singole che si sommano alle esperienze di gruppo, poichè il gruppo inteso coma somma di singoli individui è continuamente chiamato in causa e continuamente stimolato a dare un nuovo pensiero. L'obiettivo che si vorrebbe raggiungere è a mio parere l'acquisizione di Abilità cognitive attraverso l'utilizzo del pensiero intuitivo, riflessivo e anche la creazione,lo sviluppo e il potenziamento del lavoro di gruppo, quindi per meglio dire una acquisizione della metodologia di interazione . Vorrei aggiungere inoltre una riflessione quella dell'importanza secondo me dello spazio fisico allestito dall'insegnante per una attività di questo tipo( un cerchio e un affiancamento dei bambini che vengono posti alla pari permettendo un confronto diretto) e a loro volta la costruzione di uno spazio dove crescere e lasciare tracce di identità. Romina Michelini
Provo a rispondere alla domanda posta precedentemente: Il dispositivo è una struttura spazio temporale complessa, poichè determina sia un ambiente sia un processo temporale, creato dal docente per supportare un processo educativo, attraverso l'interazione con lo studente e costruito specificamente per un dato contesto.Esso contiene una consegna, gli strumenti per eseguirla, ruoli, riferimento a contesti, spazi, finalità ed obiettivi.Il dispositivo può avere inoltre durata di ore, frazioni di ore o giorni. L'episodio invece è un intervallo temporale, contenitore esso stesso di dispositivi e dalla durata inferiore, ma allo stesso tempo un dispositivo può essere interno ad un episodio. Un esempio potrebbe essere il considerare Dispositivo il "Modulo 2" della materia Didattica generale ed Episodi le lezioni riguardanti questo mudulo con una propria organizzazione interna (altri dispositivi).Gli episodi sono quindi contenitoti relazionali ed organizzativi dell'attività quotidiana della didattica, ognuno tendente al raggiungimento della propria finalità connessa al proprio orizzonte di senso. Riguardo al modello frattale direi che esso non si applica alla Didattica ma dovrebbe essere esso stesso struttura della Didattica odierna, insegnamento fatto di moduli, moduli di varie tipologie a loro volta scomponibili in azioni didattiche.Una didattica che è oggi molto complessa e non lineare come poteva essere in passato.
Nel video Filosofare alla Primaria, classificherei come obiettivi: -rispettare il compagno e le sue opinioni (evitare le derisioni e gli scherni ad esempio) - parlare in modo ordinato (alzare la mano per chiedere la parola, fare silenzio mentre un compagno sta parlando) - fare in modo che tutti interagiscano (la maestra chiama anche per nome e mantiene alta l’attenzione di tutti) - riflettere sulle domande poste (quindi dare risposte inerenti e non “fuori tema”) ed esprimere il proprio pensiero (anche superando la timidezza in qualche caso). Finalità sono: - sviluppare il rispetto alla diversità, l’attenzione alla riflessione e alla riflessività - abituare gli studenti al confronto “pacifico” - educare ai valori condivisi della società (rispetto dell’Altro e delle sue opinioni) - sviluppare l’individualità (tra i bambini non c’è cooperazione come in un lavoro di gruppo) - avvicinare i bambini alla cultura della società in cui sono inseriti (proponendo domande che anche antichi filosofi potrebbero aver fatto)
Nel filmato "Filosofare alla primaria" credo che le finalità siano: Acquisizione della consapevolezza dei propri pensieri, fornendo le motivazioni di quanto espresso, ma anche lo sviluppo della delle capacità di porsi da un punto di vista diverso dal proprio (mi riferisco in particolare al bambino che ipotizza sul perchè i grandi rispondono o si comportano in un certo modo. Altra finalità, come già espresso dalle mie colleghe, è quella di migliorare la relazione del gruppo avviando i bambini al dialogo, all'ascolto ed al confronto con gli altri. Gli obiettivi sono: riflettere e confrontarsi su vari temi proposti dall'insegnante o scaturiti dalle riflessioni individuali, riorganizzare i propri pensieri per esporli in maniera chiara e coerente (l'insegnante più volte media in questo senso chiedendo di spiegare meglio cosa il bambino voglia dire)e rispettando le opinioni altrui pur non sempre condividendole.
Purtroppo non sono riuscita ad ascoltare chiaramente il video, ma da quello che ho potuto osservare mi trovo molto concorde con alcuni interventi già postati. In particolare identifico fra gli obj: - il rispetto delle regole della comunicazione (turni, tono di voce...) e delle idee di ogni bambino (l'ascolto dei partecipanti è attento e silenzioso, la maestra scrive alla lavagna ciò che i bambini dicono - un po' come se i ruoli fossero inveritit e stesse imparando lei qualcosa - e pone molta attenzione a dare la parola a turno e a favorire il dibattito, anche di grande spessore (in particolare, mi hanno molto colpito i due bambini che si chiedevano che sapesse davvero, chi chiede o chi risponde, dicendo il primo che chi chiede sa perche apprende una cosa nuova, mentre chi dà la risposta fornisce solo una sua conoscenza già nota, e ribattendo il secondo che anche chi risponde subisce un cambiamento perche c'è un'evoluzione nelle sue conoscenze dopo che ha fornito la risposta. Direi molto molto profondo come pensiero). - l'abituarsi ad esprimersi con precisione e chiarezza, senza superficialità o imbarazzo, anche su aspetti complessi e intimi (si pensa sempre?oppure le regole fanno parte di noi?) -l'accettare con educazione e apertura che si possa essere in disaccordo con le proprie idee, imparando a replicare partendo dalla contestazione, per chiarire ulteriormente il proprio punto di vista. Fra le molte finalità, penso di poter riconoscere l'educazione alla "comunità di ricerca" che potrà poi far parte anche dell'io professionale e professionista dei bambini. Un altro aspetto, complementare, è far si che i bambini siano accolti nella "società" intesa come cultura di riferimento, fornendogli uno spirito critico (cosa sto dicendo? e cosa dicono gli altri? perché io e te la pensiamo allo stesso modo ma non siamo daccordo con...) e un senso di responsabilità (parliamo sempre con noi stessi? il dialogo è continuo? se si, allora prima di agire posso chiedermi cosa è "giusto" e "corretto" fare)che poi saranno utili anche e soprattutto uscendo dall'eterotropia "scuola" ed entrando nella vita.
Secondo me le finalità possono essere: -saper problematiccizzare su un argomento poco conosciuto; -sviluppare uno spirito critico; -rispettare gli altri, quindi tolleranza; -sviluppare delle idee personali che permettano inserimento attivo nella società. Gli obiettivi possono essere: -rispettare il turno di parola; -reggere un conflitto qualora nasca un disaccordo; -mantenere l'attenzione per il tempo previsto; -esprimere la proprio idea in libertà; -stare al proprio posto evitando movimenti eccessivi(difficile per un bambino delle elementari)
Per quanto riguarda le finalità direi che vi si possono ritrovare tutte quelle tracciate a lezione: .curare le relazioni all'interno del gruppo .far maturare un'identità personale (favorendo delle riflessioni su alcune questioni poste dalla maestra) .percepire la propria identità all'interno di un'identità sociale (progetto professionale). Non sono sicura se posso considerare come finalità in questo contesto anche quella che riguarda la professionalità dell'insegnante, perchè comunque si apre al confronto con i suoi alunni,utile per la sua crescita professionale. Invece gli obiettivi potrebbero essere: -capacità di ascoltare -comunicare le proprie idee -introdurre ad una disciplina come la "filosofia" -rispettare le idee degli altri -rispettare le regole del dialogo (parlare uno per volta,alzare la mano,...) -acquisire conoscenze -gestire uno spazio E se volessimo collocare questo dispositivo all'interno del "triangolo" di classificazione presentato a lezione sarebbe giusto collocarlo al polo 2 cioè dispositivi con attività di regolazione e collaborative? Potrebbe andare bene questa interpretazione del video?
Non so se sia un mio problema ma l'audio del video è molto disturbato,a tratti non si sente per niente. Si tratta di filosofare nella primaria giusto?
RispondiEliminaAspetto notizie
Grazie
Penso che uno degli obiettivi che si era posta l'insegnante era quello di vedere come i bambini risolvevano i diversi problemi che incontravano nella costruzione dell'abaco rispettando ovviamente le consegne organizzative e le idee che proponevano gli altri. Come finalità ci potrebbe essere l'acquisizione della responsabilità (rispettando il proprio ruolo e quello degli altri) e di uno spirito critico: problematizzare. I bambini riescono a capire qual è strategia risolutiva più adatta.
RispondiEliminaQui non si parla di abaco. Di abaco si parlava nel video presentato in classe e linkato nella pagina di didattica10 do pbworks.
RispondiEliminaIo sento abbastanza bene l'audio.
Mi scusi professore, ma io ho trovato particolare difficoltà nel distinguere gli obiettivi dalle finalità. Quello che penso di aver capito è che la finalità è uno scopo ultimo, che viene raggiunto, durante il percorso, attraverso una serie di obiettivi. Premesso questo, cerco comunque di provare a rispondere alla sua richiesta a proposito del video linkato qua sopra.
RispondiEliminaSecondo me, la finalità che si è posta la maestra, è stata quella di avvicinare i bambini al modo di pensare filosofico. Gli obiettivi erano costituiti dalle varie domande, alle quali i bambini provavano a dare risposte.
Non è corretto parlare di finalità come macro obiettivo. In effetti possono esserci degli obiettivi micro e obiettivi macro, ma sono sempre obiettivi. Le finalità sono una cosa diversa.
RispondiEliminaLe consiglio di studiare le pagine del testo segnalate in cui si parla di finalità (pag. 161). Nell'analisi del video tenga presente che non vi è una sola finalità.
Secondo me le finalità del video sono diverse:
RispondiElimina- formare un gruppo classe,in cui tutti i bambini si danno una mano a vicenda;
-deliare i ruoli dei singoli soggetti, creare uno spazio individuale e differenziarlo da quello colletivo, quindi aquistare responsabilità;
- sviluppare creatività perchè i bambini non come costruire un abaco,ma inventano un modo x rappresentarlo;
-sviluppare capacità cognitive per riuscire a superere gli ostacoli, i problemi che si incontrano ;
-creare una modalità per avvicinare i bambini a quella materia tanto odiata, ritrovare gli interrogativi di fondo.
Attedo correzzioni, stimo moltissimo il suo lavoro e colgo l'occasione per approfondere le mie conoscenze.
Nel video/dispositivo "Filosofare nella primaria" ho individuato essere finalità lo Sviluppo dell'autonoma identità del bambino che è chiamato dapprima singolarmente a rispondere ad alcune questioni definite "filosofiche", ed ad attivare la ricerca di percorsi alternativi (ogni bambino vuol fornire il proprio punto di vista e si discosta quasi sempre da ciò che ha affermato precedentemente un compagno)e quindi anche la finalità dell' educazione alla libertà di pensiero, parola, di costruzione di discorsi attraverso la riflessione sul proprio vissuto di bambino che diventa e si sente protagonista della propria crescita.Sono prodotte così esperienze singole che si sommano alle esperienze di gruppo, poichè il gruppo inteso coma somma di singoli individui è continuamente chiamato in causa e continuamente stimolato a dare un nuovo pensiero.
RispondiEliminaL'obiettivo che si vorrebbe raggiungere è a mio parere l'acquisizione di Abilità cognitive attraverso l'utilizzo del pensiero intuitivo, riflessivo e anche la creazione,lo sviluppo e il potenziamento del lavoro di gruppo, quindi per meglio dire una acquisizione della metodologia di interazione .
Vorrei aggiungere inoltre una riflessione quella dell'importanza secondo me dello spazio fisico allestito dall'insegnante per una attività di questo tipo( un cerchio e un affiancamento dei bambini che vengono posti alla pari permettendo un confronto diretto) e a loro volta la costruzione di uno spazio dove crescere e lasciare tracce di identità.
Romina Michelini
che differenza c'è tra episodio e dispositivo??
RispondiEliminacome si applica il modello frattale alla didattica?
RispondiEliminaProvo a rispondere alla domanda posta precedentemente: Il dispositivo è una struttura spazio temporale complessa, poichè determina sia un ambiente sia un processo temporale, creato dal docente per supportare un processo educativo, attraverso l'interazione con lo studente e costruito specificamente per un dato contesto.Esso contiene una consegna, gli strumenti per eseguirla, ruoli, riferimento a contesti, spazi, finalità ed obiettivi.Il dispositivo può avere inoltre durata di ore, frazioni di ore o giorni.
RispondiEliminaL'episodio invece è un intervallo temporale, contenitore esso stesso di dispositivi e dalla durata inferiore, ma allo stesso tempo un dispositivo può essere interno ad un episodio.
Un esempio potrebbe essere il considerare Dispositivo il "Modulo 2" della materia Didattica generale ed Episodi le lezioni riguardanti questo mudulo con una propria organizzazione interna (altri dispositivi).Gli episodi sono quindi contenitoti relazionali ed organizzativi dell'attività quotidiana della didattica, ognuno tendente al raggiungimento della propria finalità connessa al proprio orizzonte di senso.
Riguardo al modello frattale direi che esso non si applica alla Didattica ma dovrebbe essere esso stesso struttura della Didattica odierna, insegnamento fatto di moduli, moduli di varie tipologie a loro volta scomponibili in azioni didattiche.Una didattica che è oggi molto complessa e non lineare come poteva essere in passato.
Nel video Filosofare alla Primaria, classificherei come obiettivi:
RispondiElimina-rispettare il compagno e le sue opinioni (evitare le derisioni e gli scherni ad esempio)
- parlare in modo ordinato (alzare la mano per chiedere la parola, fare silenzio mentre un compagno sta parlando)
- fare in modo che tutti interagiscano (la maestra chiama anche per nome e mantiene alta l’attenzione di tutti)
- riflettere sulle domande poste (quindi dare risposte inerenti e non “fuori tema”) ed esprimere il proprio pensiero (anche superando la timidezza in qualche caso).
Finalità sono:
- sviluppare il rispetto alla diversità, l’attenzione alla riflessione e alla riflessività
- abituare gli studenti al confronto “pacifico”
- educare ai valori condivisi della società (rispetto dell’Altro e delle sue opinioni)
- sviluppare l’individualità (tra i bambini non c’è cooperazione come in un lavoro di gruppo)
- avvicinare i bambini alla cultura della società in cui sono inseriti (proponendo domande che anche antichi filosofi potrebbero aver fatto)
Nel filmato "Filosofare alla primaria" credo che le finalità siano:
RispondiEliminaAcquisizione della consapevolezza dei propri pensieri, fornendo le motivazioni di quanto espresso, ma anche lo sviluppo della delle capacità di porsi da un punto di vista diverso dal proprio (mi riferisco in particolare al bambino che ipotizza sul perchè i grandi rispondono o si comportano in un certo modo.
Altra finalità, come già espresso dalle mie colleghe, è quella di migliorare la relazione del gruppo avviando i bambini al dialogo, all'ascolto ed al confronto con gli altri.
Gli obiettivi sono:
riflettere e confrontarsi su vari temi proposti dall'insegnante o scaturiti dalle riflessioni individuali, riorganizzare i propri pensieri per esporli in maniera chiara e coerente (l'insegnante più volte media in questo senso chiedendo di spiegare meglio cosa il bambino voglia dire)e rispettando le opinioni altrui pur non sempre condividendole.
Purtroppo non sono riuscita ad ascoltare chiaramente il video, ma da quello che ho potuto osservare mi trovo molto concorde con alcuni interventi già postati.
RispondiEliminaIn particolare identifico fra gli obj:
- il rispetto delle regole della comunicazione (turni, tono di voce...) e delle idee di ogni bambino (l'ascolto dei partecipanti è attento e silenzioso, la maestra scrive alla lavagna ciò che i bambini dicono - un po' come se i ruoli fossero inveritit e stesse imparando lei qualcosa - e pone molta attenzione a dare la parola a turno e a favorire il dibattito, anche di grande spessore (in particolare, mi hanno molto colpito i due bambini che si chiedevano che sapesse davvero, chi chiede o chi risponde, dicendo il primo che chi chiede sa perche apprende una cosa nuova, mentre chi dà la risposta fornisce solo una sua conoscenza già nota, e ribattendo il secondo che anche chi risponde subisce un cambiamento perche c'è un'evoluzione nelle sue conoscenze dopo che ha fornito la risposta. Direi molto molto profondo come pensiero).
- l'abituarsi ad esprimersi con precisione e chiarezza, senza superficialità o imbarazzo, anche su aspetti complessi e intimi (si pensa sempre?oppure le regole fanno parte di noi?)
-l'accettare con educazione e apertura che si possa essere in disaccordo con le proprie idee, imparando a replicare partendo dalla contestazione, per chiarire ulteriormente il proprio punto di vista.
Fra le molte finalità, penso di poter riconoscere l'educazione alla "comunità di ricerca" che potrà poi far parte anche dell'io professionale e professionista dei bambini.
Un altro aspetto, complementare, è far si che i bambini siano accolti nella "società" intesa come cultura di riferimento, fornendogli uno spirito critico (cosa sto dicendo? e cosa dicono gli altri? perché io e te la pensiamo allo stesso modo ma non siamo daccordo con...) e un senso di responsabilità (parliamo sempre con noi stessi? il dialogo è continuo? se si, allora prima di agire posso chiedermi cosa è "giusto" e "corretto" fare)che poi saranno utili anche e soprattutto uscendo dall'eterotropia "scuola"
ed entrando nella vita.
Secondo me le finalità possono essere:
RispondiElimina-saper problematiccizzare su un argomento poco conosciuto;
-sviluppare uno spirito critico;
-rispettare gli altri, quindi tolleranza;
-sviluppare delle idee personali che permettano inserimento attivo nella società.
Gli obiettivi possono essere:
-rispettare il turno di parola;
-reggere un conflitto qualora nasca un disaccordo;
-mantenere l'attenzione per il tempo previsto;
-esprimere la proprio idea in libertà;
-stare al proprio posto evitando movimenti eccessivi(difficile per un bambino delle elementari)
Per quanto riguarda le finalità direi che vi si possono ritrovare tutte quelle tracciate a lezione:
RispondiElimina.curare le relazioni all'interno del gruppo
.far maturare un'identità personale (favorendo delle riflessioni su alcune questioni poste dalla maestra)
.percepire la propria identità all'interno di un'identità sociale (progetto professionale).
Non sono sicura se posso considerare come finalità in questo contesto anche quella che riguarda la professionalità dell'insegnante, perchè comunque si apre al confronto con i suoi alunni,utile per la sua crescita professionale.
Invece gli obiettivi potrebbero essere:
-capacità di ascoltare
-comunicare le proprie idee
-introdurre ad una disciplina come la "filosofia"
-rispettare le idee degli altri
-rispettare le regole del dialogo (parlare uno per volta,alzare la mano,...)
-acquisire conoscenze
-gestire uno spazio
E se volessimo collocare questo dispositivo all'interno del "triangolo" di classificazione presentato a lezione sarebbe giusto collocarlo al polo 2 cioè dispositivi con attività di regolazione e collaborative?
Potrebbe andare bene questa interpretazione del video?
Le risposte a tutti i post inseriti dopo il 16/11 sono alla pagina wiki: http://didattica10.pbworks.com/w/page/32864926/21_11
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